Nazionalizzazione delle miniere, anche senza Juju il dibattito continua

Riprendo la mia attività di blogger con un po’ di ritardo rispetto al mio ritorno in Azania (così i militanti della Black Consciousness, che celebrano in questi giorni il Black History Month, chiamano il Sudafrica. Una soluzione che mi avrebbe risparmiato interminabili ore di spiegazione al parentado che non capiva la mia destinazione … “si, ma sud Africa dove?”). In questi giorni sono stata a sentire, annusare l’aria per capire con quale argomento iniziare a raccontare questo nuovo anno nella punta estrema del continente africano.

Alla fine ho deciso

Una speranza per la libertà di informazione in Sudafrica: battuta d’arresto per il Secrecy Bill

Johannesburg. Sembrava impossibile che le proteste e gli accorati appelli succedutisi nell’ultimo anno contro il disegno di legge “Per la protezione delle informazioni”, noto ai più come Secrecy Bill, potessero far breccia nel governo di Jacob Zuma, ma evidentemente qualcosa è cambiato. Lo scorso lunedì 19 settembre, infatti, il governo ha rimandato “a data da destinarsi” la votazione del provvedimento al parlamento, che era prevista per il giorno successivo. La battuta d’arresto è un segnale importante, ma l’organizzazione che ha guidato la mobilitazione finora, R2K (Right to Know), non si fa illusioni sulle possibilità di modifica del provvedimento, tant’è che non ha cancellato le tre fiaccolate previste per la notte di lunedì, a Cape Town, Durban e Johannesburg.

Arrestato dirigente sindacale del Samwu

Si fa dura la repressione del sindacato dei lavoratori municipali (SAMWU) in sciopero da due settimane. Lo scorso 25 agosto la polizia ha infatti arrestato, per aver violato la legge che proibisce le riunioni illegali (Illegal Gathering Act), Mario Jacobs, segretario regionale del SAMWU per il Western Cape (Cape Town). L’arresto, riportato dai maggiori network di informazione del paese, sarebbe avvenuto quando una delegazione di membri del Samwu ha tentato di unirsi a una manifestazione indetta dall’altro sindacato del settore, la Independent Municipal and Allied Trade Union (IMATU), che aveva aderito allo sciopero indetto dal SAMWU con una settimana di ritardo. Ai membri del SAMWU della regione era infatti proibito marciare nel capoluogo in virtù di una diffida emanata dalle autorità dopo i disordini che avrebbero caratterizzato i primi giorni dello sciopero.